23 Ago
Colf, badanti e baby sitter: richieste in continuo aumento »
Da una ricerca realizzata dal Censis e dall’Ismu per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, emerge che nell’ultimo decennio l’area dei servizi di cura e assistenza per le famiglie ha rappresentato per l’Italia un grande bacino occupazionale.
21 Lug
Aderire alla Sanatoria conviene! »
Il D. L.vo n.109/12, oltre alla procedura di regolarizzazione, contiene importanti modifiche alle sanzioni irrogabili in caso di impiego irregolare di lavoratori stranieri.
Oltre ad un’aggravante che aumenta le pene normali da un terzo sino alla metà qualora si impieghino più di tre lavoratori, si impieghino minori in età non lavorativa o si sottopongano i lavoratori a condizioni di pericolo durante il lavoro, la condanna per l’impiego irregolare comporta anche la sanzione amministrativa accessoria del costo di rimpatrio del lavoratore assunto irregolarmente.
Per incentivare le denunce di sfruttamento, agli stranieri impiegati irregolarmente, è concesso un “permesso di soggiorno umanitario” di durata pari a 6 mesi nel caso in cui denuncino il datore di lavoro e collaborino attivamente durante il processo penale.
14 Lug
Nuovo contratto collettivo nazionale di colf, badanti e baby sitter »
Dal 1° luglio 2013 è in vigore il nuovo contratto collettivo nazionale di colf, badanti e baby sitter che regola tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, definendo diritti e doveri dei lavoratori domestici e di chi li paga per curare la propria casa o i propri cari.
Il rinnovo prevede aumenti dei minimi retributivi che scatteranno in tre rate, all’inizio del 2014, del 2015 e del 2016, ma ci sono anche tante altre novità. Sono previsti, ad esempio, il raddoppio dei termini di preavviso per licenziare le neomamme, la convalida obbligatoria delle dimissioni, permessi retribuiti per frequentare i corsi di italiano e congedi matrimoniali fruibili fino a un anno di distanza dal matrimonio.
Non è stato facile trovare un accordo in grado di recepire tutte le richieste dei lavoratori e di venire contemporaneamente incontro alle nuove esigenze delle famiglie, ma è stato fatto un passo avanti importante.
Un’opportunità in più viene soprattutto alle famiglie che hanno una persona non autosufficiente da assistere sette giorni più sette: con il nuovo contratto è infatti più semplice e meno costoso coprire i giorni di riposo dell’assistente familiare con le prestazioni di un altro lavoratore.
11 Lug
Assumere la baby sitter »
Il lavoro della baby sitter rientra a pieno titolo nella categoria dei lavoratori domestici, definiti dall’INPS, come coloro che prestano un’attività lavorativa continuativa per le necessità della vita familiare del datore di lavoro. Rientrano in questa categoria anche i lavoratori che prestano tali attività presso comunità religiose (conventi, seminari, ecc.), presso caserme e comandi militari, nonché presso le comunità senza fini di lucro, come orfanotrofi e ricoveri per anziani, il cui fine è prevalentemente assistenziale.
Per il datore di lavoro si evitano sanzioni amministrative e civili, mentre per la babysitter si prevede la possibilità di fruire di numerose prestazioni assicurative e pensionistiche tra cui l’indennità di disoccupazione, l’indennità di maternità, la pensione di anzianità, il diritto alla tredicesima, alla liquidazione di fine rapporto e a 26 giorni lavorativi di ferie per ogni anno di servizio.
Assunzione
Per qualsiasi tipo di collaboratore domestico (tra cui le baby sitter) è necessario trasmettere l’assunzione del collaboratore domestico al Centro per l’Impiego del proprio Comune, compilando un semplice modulo on line, per telefono (803.164) o stampando ed inviando il modulo cartaceo al Centro per l’Impiego di pertinenza del proprio Comune.
Qualora la baby sitter sia di nazionalità italiana o di paesi facenti parte dell’Unione Europea, oltre al modulo sopracitato sarà necessario stipulare un semplice contratto tra datore di lavoro e baby sitter indicante gli elementi principali del rapporto, tra cui: data dell’inizio del rapporto, retribuzione pattuita, orario, eventuali condizioni di vitto ed alloggio e ferie.
La babysitter necessiterà, per poter essere assunta, solamente dei seguenti documenti: un documento d’identità, il codice fiscale, la tessera sanitaria dell’ASL.
Per quanto riguarda baby sitter extracomunitarie, invece, si distingue nel caso in cui questa sia residente in Italia o meno. Nel primo caso vi sarà bisogno di compilare un modulo (Modulo Q) per stipulare il contratto di soggiorno per lavoro ed inviarlo successivamente allo Sportello Unico per l’Immigrazione. Nel caso invece non sia residente in Italia, vi sarà il bisogno di inoltrare la domanda di nulla osta al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione. Ciò potrà avvenire solamente a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Flussi che il governo stabilisce a cadenza annua per regolare il flusso di lavoratori extracomunitari in Italia. Rimandiamo alla pagina specifica dell’INPS o del Ministero dell’Interno per maggiori dettagli a riguardo.
Una volta finalizzata la messa in regola della nostra babysitter, sarà nostro dovere versare ogni trimestre (tramite un blocchetto di bollettini di conto corrente postale da richiedere all’INPS) i suoi contributi previdenziali ed assicurativi. L’importo orario di tali contributi varia a seconda della retribuzione oraria pattuita.
Per maggiori informazioni sulle modalità di pagamento, vi rimandiamo qui.
L’INPS fornisce inoltre uno strumento per il calcolo automatico dei contributi.