Welfare e occupazione

Una ricerca presentata sugli investimenti nel welfare e il rilancio dell’occupazione, realizzata da un gruppo di ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma, testimonia che il welfare genera lavoro.

Il settore dei servizi è quello che più ha registrato una crescita in Europa, anche in piena la crisi. I settori dei servizi sociali e della salute, dal 2002 al 2009, hanno creato più di 4 milioni di nuovi posti di lavoro, oltre un quarto dei 15 milioni totali.
Tra il 2008 e il 2012, in piena crisi economica, i servizi di welfare, cura e assistenza sono cresciuti di un milione e 600 mila unità.

La crescita del settore accomuna tutti i paesi europei, anche se le strategie adottate sono molto diverse. Qualcuno ha puntato sulla crescita dell’occupazione pubblica o privata o di terzo settore, esterna alla famiglia; Italia, Spagna e Portogallo, invece, hanno permesso un’ampia quota di lavoro, pur se nero e irregolare, causato da un tipo di occupazione in seno alle famiglie.
Di contro, in alcuni paesi, come la Germania e l’Austria, è poco sviluppata sia l’occupazione formale, sia quella alle dipendenze delle famiglie.

L’incremento dell’occupazione nei servizi sociali non ha però solo aspetti positivi. Secondo il Coordinamento è mancato un adeguato sviluppo sul versante della qualificazione dell’occupazione, spesso a più bassi salari o sprovvista di adeguate tutele. Eppure, il contrasto ai circuiti dei bassi salari e delle basse qualifiche implica, per gli estensori del rapporto, “un di più di spesa sociale che né il mercato privato né peggio quello informale presuppongono. E questo è stato senza dubbio uno dei motivi che in questi anni ha più influito su un certo trend occupazionale”, spianando di fatto la strada anche al lavoro nero. Invece, alcuni studi mostrano che “l’introduzione degli incentivi fiscali e contributivi per l’acquisto di cura in famiglia hanno ridotto l’area del lavoro sommerso” si spiega nel documento, che cita a maggiore conferma il caso della Danimarca, dove è stato documentato un aumento del lavoro sommerso parallelamente alla riduzione degli incentivi fiscali.