
Lo scorso 10 aprile, con la sua Terza Relazione annuale al Parlamento, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, ha riportato con forza il tema della cura dei minori al centro dell’attenzione della politica italiana. In particolare il garante ha evidenziato i pochi progressi registrati nel 2013 relativamente alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza. La scarsità dei fondi stanziati e le politiche di austerità che colpiscono direttamente le famiglie hanno infatti prodotto un disagio che rischia di ripercuotersi sullo sviluppo generazionale: questa la denuncia di Spadafora.
Il Garante ha fornito inoltre dati importanti sulle segnalazioni registrate nel 2013: più del quadruplo del 2012, chiaro indice della situazione di disagio e sfiducia che vivono le famiglie. Il maggior numero di segnalazioni (64,3% del totale) riguarda le criticità rilevate tra privati e istituzioni. In effetti lo Stato e le Associazioni che si occupano di minori si scontrano spesso con la sfiducia dei genitori, per carenze o per la non comprensione della valenza educativa delle strutture e delle organizzazioni dedicate.
La risposta pratica che il Garante ha formulato è stata l’elaborazione di una proposta di riforma della giustizia minorile, da presentare a Governo e Parlamento. È stata appunto istituita una commissione composta da rappresentanti dell’Autorità, del Dipartimento della Giustizia minorile, dei magistrati, degli ordini professionali, delle associazioni, per lavorare congiuntamente verso un miglioramento della qualità della vita dei minori.
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